
Vuoi assumere un’assistente? Attenta: senza un metodo chiaro, rischi il caos.
Molte wedding planner pensano: “Appena avrò un’assistente potrò finalmente respirare.”
E poi scoprono che, invece di semplificare, tutto diventa più complicato.




Perché succede?
Perché assumere senza avere un processo e un metodo di lavoro articolato significa aggiungere una persona… dentro al caos.
La verità è questa:
L’assistente non può indovinare come lavori tu.
Non basta il talento o la buona volontà: serve un sistema che le permetta di entrare nei tuoi flussi senza stravolgere tutto.
Ecco cosa devi fare prima (o subito dopo) averla assunta:
Mettere nero su bianco i tuoi processi.
Checklist, template, workflow, regole di comunicazione.
Se restano solo nella tua testa, l’assistente non potrà seguirli.
Dare una visione chiara del ruolo.
- Quali responsabilità ha?
- Fino a dove può decidere in autonomia?
- In che tono deve parlare con i clienti?
Senza confini netti, regnerà l’incertezza.
Non basta darle accesso agli strumenti: servono training, affiancamenti, feedback periodici.
Delegare con metodo, non a caso.
Non limitarti a “passare compiti”: spiega il perché dietro ogni scelta, così potrà replicare il tuo approccio e non solo le tue azioni.

- Più tempo perso a spiegare che a fare
- Clienti che percepiscono disorganizzazione
- Stress che cresce invece di calare
- E un team che non porta valore, ma peso

Solo così un’assistente diventa una risorsa e non un ostacolo.
Domanda per te:
Se oggi un’assistente iniziasse a lavorare al tuo fianco, troverebbe un metodo chiaro… o il vuoto?
Roberta Torresan
Wedding Planner & Wedding Business Expert